La Bibbia la mettiamo nel Vecchio o nel Nuovo Testamento?
-stanno cambiando il vestito della biblioteca-
Cercare di dare una qualche visibilità al sottile ed invisibile filo di sudore che ha tessuto e tesse la rete dei possibili cammini che permettono al lettore di raggiungere l'oggetto della sua ricerca, così come le quattro finestre galleggianti sul vuoto della parete rimemorano quattro spazi ormai fantasma.
Il corpo della biblioteca diventa un corpo etereo, immateriale, virtuale, crocevia di mille altri luoghi, nodo di una rete, perfetta rappresentazione della post-modernità, in quanto sedimentazione e coesistenza di moduli lavorativi assolutamente diversificati, grande esposizione universale di quello che è stato il lavoro dal Medioevo a oggi.
E non solo crocevia in quanto luogo dal quale tu puoi raggiungere mille altri luoghi nella ricerca del tuo oggetto, ma perché a migliaia di chilometri ci sono persone che stanno digitalizzando forse proprio la scheda che hai sul tuo schermo e che avresti potuto trovare solo in forma cartacea nei cassetti di legno posti all'entrata, magari ancora per i prossimi 12 anni.
Sworming, sciamare, si dice in termine economico: sciame di esseri umani, che in modo molto fluttuante entrano ed escono,si aggregano lavorando a distanza, e in fondo fanno un lavoro molto simile al tuo, ricercatore; producono lavoro immateriale battendo su tasti di un computer, lavorando con la mente, e utilizzando linguaggio.
Dunque non solo digitalizzano delle schede, ma preparano banche dati della cultura, del sapere; una produzione di sapere a mezzo del sapere; una produzione di attività mentali attraverso un'attività mentale; una produzione di linguaggio attraverso attività linguistiche.
Vivono a Budapest le ragazze che stanno lavorando per noi, attraverso una ditta di nome "Medea Services" e che digitalizzeranno tutte le 160000 schede cartacee. Le renderanno disponibili in un anno. (contro i 12 anni di lavoro a tempo pieno da parte di 5 persone, se lo stesso lavoro fosse realizzato in Ticino). Conoscono naturalmente l'italiano le 13 ragazze, e se all'inizio di settembre sfuggivano degli errori di sintassi, singolari -plurali, delle a, delle e, delle i, ora utilizzano già disinvoltamente congiuntivi e condizionali.
Una curiosità storica: molte di queste schede cartacee che esistono oggi alla biblioteca sono state allestite da intellettuali polacchi, profughi in Ticino durante la seconda guerra mondiale.
E forse non lo sai, utente della biblioteca, ma questo è il primo progetto che la ditta "Medea"svolge in lingua italiana: tutti i progetti precedenti riguardavano biblioteche della Germania e della Svizzera Tedesca, perché, come ci ha spiegato il direttore di Budapest, nessuno nella ditta avrebbe potuto sostenere le complesse contrattazioni e spiegazioni riguardo ai sistemi di classificazione, in italiano. Dunque la trattativa è stata fatta in tedesco, e questo rappresenta, in questo mondo globalizzato, una certa specificità della nostra regione: che è di lingua italiana, ma che ha, nelle istituzioni, delle persone che conoscono bene il tedesco.
Come unica traccia di questo lavoro immateriale, - neppure le schede cartacee si muovono fisicamente dai loro cassetti, è solo la loro immagine che viene inviata a Budapest - a parte la scheda informatica immessa nella rete, ci sono centinaia di messaggi con le comunicazioni, in parte in tedesco in parte in italiano, le richieste di chiarimenti e di approfondimenti, attraverso i quali traspaiono, oltre alle richieste molto codificate e tecniche, emotività e sorrisi (smileys) e questioni importanti di significato: "La Bibbia la mettiamo nel Vecchio o nel Nuovo testamento?"
(modellino realizzato da Attilio Wismer, Lugano)
X chiudere